gente di BDX: JE M’APPELLE AMALIA

carta d'identità

Amalia, 31 anni
Nazionalità: italiana
Periodo di permanenza a Bdx: da settembre a dicembre 2013
Motivo di arrivo e permanenza a Bdx: sono arrivata a Bordeaux con una borsa Leonardo Da Vinci, e ho avuto l’opportunità di fare uno stage alla Maison de l’Europe, associazione che si occupa di diffondere il concetto di cittadinanza europea sul territorio bordolese.

5consigli

1. VALIGIA, non partire senza … un grande spirito di adattamento e una vera e propria disponibilità a lasciarsi sedurre dalla cultura francese. Questo significa che partire pensando di poter ritrovare a Bordeaux la pizza, il caffè e, più in generale, le abitudini italiane, è assolutamente deleterio e, a mio avviso, anche indice di una scarsa capacità di trasformare l’incontro con l’altro (l’estraneo, il diverso, lo straniero) in un elemento di crescita. Lasciatevi sedurre (utilizzo questo termine, di nuovo, appositamente) e non ve ne pentirete!

2. PRIMI PASSI, la prima cosa da fare appena arrivati: fare un giro a piedi della città. Spostarsi a Bordeaux è davvero semplice: il centro è relativamente piccolo, e bisogna approfittarne per scoprire anche i volti meno noti della città. Da Place Gambetta fino a Place de la Comedie per ammirare il Grand Théâtre, passando per Place de la Bourse fino ad arrivare al quartiere multietnico di Saint-Michel. Non sottovalutate anche la riva destra della Garonna, il fiume che attraversa Bordeaux: non solo potrete godere di una vista spettacolare della città ma, soprattutto se amate l’architettura, potrete gustarne l’aspetto più innovativo, che a me ha ricordato vagamente Berlino.

3. QUARTIERE, il più bello per cercare casa: a mio avviso, il quartiere più interessante è indubbiamente Chartrons. Con le sue gallerie d’arte e i suoi piccoli negozi d’antiquariato, Chartrons è probabilmente il quartiere più elegante e raffinato della città. Certo, il quartiere Victoire, ad esempio, è molto più vivo, ma io prediligo la tranquillità e lo spirito un po’ “bobo”! Anche la zona della Bastide non è affatto male, con le sue abitazioni ecosostenibili, un quartiere sicuramente in pieno sviluppo.

4. A PRANZO/CENA, il ristorante da provare assolutamente: preferisco lanciarvi qualche idea. Se avete voglia di gustare un’ottima fonduta e, soprattutto, a buon prezzo, non lasciatevi sfuggire Heureux Comme Alexandre nel quartiere Saint-Pierre. Inoltre, poco distante, si trova il Regent, che propone dell’ottima carne ad un ottimo prezzo. Un ristorantino davvero particolare è anche il Saint Broc: qui ho gustato una bavette favolosa e un ottimo parmentier de canard. L’atmosfera è molto suggestiva: oggetti d’epoca, riviste e svariate chincaglierie conferiscono alla cena quel gusto un po’ retrò che non guasta mai. Capitolo a parte, quello dedicato ai ristoranti etnici. Io adoro la cucina etnica, e a Bordeaux l’offerta è davvero varia. Vorrei però suggerirvi un ristorantino tibetano spettacolare, non molto distante dalla Porte Cailhau, Yangtse Jhong: il proprietario, fuggito dal Tibet, era un monaco!

5. DIVERTIRSI, il posto in cui “la serata” è assicurata: di posticini interessanti a Bordeaux ce ne sono davvero parecchi, e in effetti potrei limitarvi ad elencarvi i bar più conosciuti. Il mio consiglio cade però su una piccola associazione, BB25, non molto distante dalla Porte de Bourgogne, dove ho assistito ad un concerto di musica balcana eccezionale. Un altro posto molto carino è un bar spagnolo, il Chico Loco, vicino alla Porte Cailhau: ottima sangria e atmosfera coloratissima! Se invece amate il cinema (come me), tappa obbligata è l’Utopia, con la sua programmazione super-interessante. Dal film turco all’ultimo di Allen, passando per un dibattito post-proiezione sull’uguaglianza di genere. Ovvero: a Bordeaux annoiarsi è davvero impossibile.

LE FOTO DI AMALIA E DELLA SUA BORDEAUX

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